Carola Cohn 7/10 – La liberazione

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  • raccontato da Carola Cohn | 1927
  • caricato da Provincia di Roma - Per la memoria | 26/08/2011
Erano libere ma non sapevano cosa fare, erano rimaste tagliate fuori dal mondo per anni. La libertà ha significato innanzi tutto la dissenteria come effetto del cibo a cui non erano più abituate. Quando è passata la dissenteria, Carola si è data da fare nei villaggi con gli scambi di sigarette cioccolato. Era ancora in Austria in campo profughi quando si presentò qualcuno della Agenzia Giudaica con la proposta di andare in Palestina dove, sembrava, avrebbe avuto il passaporto inglese. Di campo in campo Carola è arrivata a Bologna dove una sera due soldati ebrei dell’esercito inglese, invitarono a pranzo lei ed Helga, una polacca che era stata ad Auschwitz con Carola. Spiegarono che andando in Palestina non avrebbero avuto il passaporto inglese perché la Palestina ero solo protettorato ma che volevano aiutarle. Le tirarono fuori dal campo profughi di Modena, Helga finì per innamorarsi del suo salvatore mentre Carola era solo grata, il suo lui non gli piaceva. Ma era senza documenti, senza niente. Finì per accettare di sposarlo e si accorse che era di nuovo prigioniera, stavolta di un ebreo.
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