La Casilina era considerata la strada della guerra e aveva come complementare la Prenestina. Sasà va a conoscere Nino Franchillucci che era il comandante politico della zona e che era nascosto in una distilleria a Via Assisi. Fu così che Lupo, un compagno del Quadraro, prese contatto con i compagni di Centocelle per fare l’insurrezione. A Centocelle si stava preparando una manifestazione a piazza dei Mirti. Fu così che Sasà salì sul muretto di piazza dei Mirti, sicuro che dopo due tre slogan, si sarebbero avvicinati i tedeschi e la manifestazione sarebbe finita. Invece i tedeschi si defilarono dentro una bottiglieria e la manifestazione andò avanti. Qualcuno chiedeva come iscriversi all’esercito di liberazione, dove trovare le armi… E dilagò l’entusiasmo fino all’idea di andare al Quarticciolo a distruggere la sede del partito fascista repubblicano. La cosa si trasformo in uno scontro a fuoco, un fascista rimase ferito, l’altro colpito a morte.
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