- raccontato da Rocchi Flaminio | 1913
- caricato da
Provincia di Roma - Per la memoria | 14/06/2011
Da una parte si voleva ripulire la Jugoslavia dalle impurità italiane, dall’altra senza gli italiani sarebbero mancati i tecnici qualificati per l’industria e l’amministrazione. Così si respinse l’opzione di circa 15mila persone che hanno scelto la fuga clandestina. Molti sono scappati con la barchetta remi e la bussola da tasca. Una stria per tutte: un gruppo di giovanotti nel 1956 aveva cercato di scappare con la barchetta; scoperti, erano stati annegati. Solo un paio di anni fa un subacqueo li scopre mentre la famiglie da 50 anni si chiedevano ancora perché mai un massaggio dai quei parenti. Un altro gruppo era scappato con le barche con le lampare: appena buio le lampare erano state messe su piccoli galleggianti che avevano ingannato la polizia. Arrivati a Pesaro erano stati incarcerati perché la fuga clandestina prevedeva sei mesi di prigione
visualizzato 11650