Lidia Ballarin

 
Lidia Ballarin

nato nel 1928
Roma

3 Racconti

6.2 min
Lidia, come tutti gli italiani di frontiera, aveva vissuto fin da bambina un grande desiderio di italianità. Quando nel 1939 è cominciata la guerra, per Lidia non è più stato possibile proseguire gli studi. Ma la guerra non fu una grande sofferenza. Il peggio venne con l’invasione delle truppe di Tito. Si scatenò il terrore: furono distrutti tutti i libri italiani, bruciarono le bandiere italiane e cominciarono le uccisioni.
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13.5 min
L’Italia non li considerava, e gli Jugoslavi non li consideravano. Il plebiscito perché si restasse italiani non fu mai fatto ma venne data la possibilità di optare se essere jugoslavi o italiani. Tutta la famiglia di Lidia nel 1948 optò per essere italiano ma optare non garantiva il permesso di partire. Infatti a Lidia fu negato perché il suo cognome da ragazza, Legaz, non era italiano. Riuscì ad avere il permesso solo nel 1954 dopo essersi rivolta prima al Ministero dell’Interno a Zagabria e poi dal console italiano.
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5.0 min
Solo con una valigetta Lidia Ballarin è arrivata prima a Trieste dove ha mangiato per la prima volta dopo anni il pane bianco. Arrivata a Marghera avrebbe dovuto recarsi al commissariato di Venezia ma nell’emozione sbagliò autobus e si ritrovò a Padova dove una signora le prestò il denaro per andare a Venezia. E infine, nel 1954 arrivò a Roma. Tutta la sua famiglia è sparsa per il mondo. Quando è tornata a Lusino, al poliziotto che l’ha accolta dandole in benvenuto come ospite i Croazia, Lidia ha risposto che caso mai gli ospiti erano loro perché lei è nata in quella terra.
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