Sabatello Leone
nato nel 1927
Roma
3 Racconti
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Leone Sabatello 3/3 – La liberazione
di/da Sabatello Leone | caricato 4817 giorni fa
Ad un certo punto i tedeschi hanno evacuato il campo, ha fatto la marcia della morte ed è arrivato con gli altri sopravvissuti in un campo dove aveva il compito di scavare le buche per seppellire i morti dopo averli coperti di calce. Alla fine sono arrivati i russi. I deportati sono stati trattati bene dai russi ma sul piano del cibo anche i russi erano conciati male. E Leone decise di passare al campo americano. Finalmente Leone è riuscito a saltare su una tradotta che veniva in Italia. Da Bologna è venuto a Roma e arrivato al Ghetto, pensava di non trovare più il Tempio che invece era stato risparmiato. E nel frattempo tutti lo avevo visto. Era agosto del 1945. Ma Leone era solo. Della famiglia era rimasto solo il fratello. Dopo soli due anni Leone ha sposato la cugina di un amico con cui giocava a pallone: aveva già ripreso il suo vecchio lavoro.
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Leone Sabatello 2/3 – Birkenau
di/da Sabatello Leone | caricato 4817 giorni fa
Leone venne selezionato abile per lavorare in miniera: era una miniera di carbone distante quindici km, andavano e tornavano a piedi, scendevano 360 metri sotto e ha lavorato in miniera un anno e mezzo. Nel campo si sentiva costantemente odore di carne bruciata. La sera Leone insieme ad un altro ragazzo andava a rubare le patate cosa per la quale si rischiava l’impiccagione. E aveva saputo da un polacco che tutti i suoi non sarebbero più tornati.
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Leone Sabatello 1/3 – Il 16 ottobre
di/da Sabatello Leone | caricato 4817 giorni fa
Aveva solo 16 anni ed era il figlio più piccolo, abitavano al Portico d’Ottavia. In famiglia non c’erano problemi economici, il padre aveva un magazzino di rottami a via dei Banchi Vecchi. I problemi cominciarono con le leggi razziali quando al padre levarono la licenza e tutti dovettero rimboccarsi le mani. Non si poteva andare al cinema, erano offese continue. E poi arrivò quel giorno del 16 ottobre 1943 quando in Ghetto rastrellarono gli ebrei di Roma. E tutta la famiglie di Leone. Partirono su carri merci dalla stazione Tiburtina. Su ogni vagone c’erano oltre 40 persone, avevano steso una corda e buttato sopra una coperta perché le donne potessero fare i loro bisogni. E arrivarono a Birkenau.
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