- raccontato da Di Porto Giuseppe | 1923
- caricato da
Provincia di Roma - Per la memoria | 26/08/2011
Alla promulgazione delle leggi razziali il padre di Giuseppe perse la licenza di venditore ambulante e le condizioni della famiglia diventarono difficoltose. Nel 1942 Giuseppe si vide ai lavori forzati al fiume a spalare la sabbia. Giuseppe spesso scappava. Nel 1943 Giuseppe si trasferì a Genova a lavorare; il 16 ottobre, quando fu fatto il rastrellamento del Ghetto di Roma, visto che la famiglia si era salvata, Giuseppe rimase a Genova. Quando il 3 novembre fu rastrellata la zona della sinagoga di Genova Giuseppe decise di tornare a Roma. Mentre faceva le valige arrivarono i fascisti e lo arrestarono. Portato al Marassi dove rimase, insieme ad un centinaio di ebrei, fino al 1 dicembre quando con carri bestiame furono trasferiti a Milano al San Vittore. Pensavano di andare in Germania a lavorare fino alla fine della guerra. Partirono il 6 dicembre e dopo sei giorni arrivano ad Auschwitz.
visualizzato 16075