- raccontato da Romano Sablich | 1924
- caricato da
Provincia di Roma - Per la memoria | 09/08/2011
Quando Romano Sablich era piccolo, in casa non c'era l'acqua e bisognava andarla a prendere alla fontana che per fortuna era solo a cento metri. Dopo la guerra è rientrato a Udine per andare a Fiume. Delle foibe non sapeva niente ma si accorgeva che qualcuno spariva. Quando è venuto a Roma ha adattato un padiglione costruendo un bagno, l'acqua anche qui non c'era ma anche qui la fontana non era lontana. Ha lavorato alla costruzione del villaggio giuliano ma poichè aveva un tetto, riuscì a prendere la casa solo quando fu costruito il secondo lotto. Tratto dal film documentario Voci in esilio, per gentile concessione del Museo di Fiume - Roma
visualizzato 13889