Lo stabilimento balneare e la festa in barca
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- raccontato da Anna Maria Guglielmi | 1940
- caricato da Redazione | 26/01/2011
COMMENTO
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angelo libranti
26/05/2012 - alle ore22:35
26/05/2012 - alle ore22:35
Si tratta dei bagni Elena il cui proprietario, un signore anziano, basso e panciuto, vestiva sempre in giacca e cravatta e col capo coperto da una paglietta elegante.
Si accedeva allo stabilimento da una larga scala di legno.
Da quegli inguaribili panarijdde (scugnizzi in tarantino) che eravamo, un giorno togliemmo alcune pedate di legno, un pò allentate, impedendo ai bagnanti di raggiungere lo stabilimento. Mest' Mario si incazzò e chiamò i vigili urbani, mentre noi da lontano ci gustavamo la scena.
Fittavamo la barca (10 lire l'ora) e raggiungevamo le navi militari alla fonda. Uno spettacolo guardarle dal mare. Le boe non le ricordo molto grandi, erano delle piattaforme galleggianti, probabilmente per indicare alle navi i fondali bassi.
Si accedeva allo stabilimento da una larga scala di legno.
Da quegli inguaribili panarijdde (scugnizzi in tarantino) che eravamo, un giorno togliemmo alcune pedate di legno, un pò allentate, impedendo ai bagnanti di raggiungere lo stabilimento. Mest' Mario si incazzò e chiamò i vigili urbani, mentre noi da lontano ci gustavamo la scena.
Fittavamo la barca (10 lire l'ora) e raggiungevamo le navi militari alla fonda. Uno spettacolo guardarle dal mare. Le boe non le ricordo molto grandi, erano delle piattaforme galleggianti, probabilmente per indicare alle navi i fondali bassi.